La Croazia, ufficialmente Repubblica di Croazia (Republika Hrvatska, in croato), è uno Stato dell'Unione europea con una popolazione di 4.154.200 abitanti (2017), la sua capitale è Zagabria (Zagreb, 792.875 abitanti, ultimo censimento nel 2011). Confina a nord con la Slovenia, a nord-est con l'Ungheria, ad est con la Serbia, a sud con la Bosnia ed Erzegovina e il Montenegro, mentre a ovest è affacciata sul mare Adriatico. La superficie territoriale è di 56.542 km² mentre la superficie delle acque territoriali è pari a 31.067 km². La Croazia è una repubblica parlamentare e la lingua ufficiale è il croato. La Regione Istriana, comprendente la maggior parte dell'Istria, adotta ufficialmente il bilinguismo (croato e italiano), ma la sua attuazione varia a livello comunale. La Croazia tra il 1102 e il 1918 fu unita al Regno d'Ungheria, seguendone le sorti; successivamente ha fatto parte della Jugoslavia fino al 1991 divenendone indipendente all'inizio delle guerre dei Balcani. La Croazia ha aderito alla NATO il 1º aprile 2009 e dal 1º luglio 2013 è il ventottesimo Stato membro dell'Unione europea. Attualmente la Festa nazionale croata (così come quella slovena) ricorre il 25 giugno, anniversario della dichiarazione d'indipendenza del 1991. È festa nazionale croata anche la data dell' 8 ottobre (Dan neovisnosti), data dell'indipendenza dalla Jugoslavia, nel 1991. Storia :Nel tardo impero romano fu invasa prima dagli ostrogoti e poi dagli avari. Ristabilita la sovranità romana (Impero Romano d'Oriente) nel VI secolo, fu occupata, nel secolo successivo, dai croati, una tribù slava originaria dell'odierna Ucraina. Nel X secolo divenne un regno indipendente, il Regno di Croazia, il cui sovrano, Tomislav fu incoronato nel 925. Nel 1102 fu annessa al regno di Ungheria, il cui re era stato chiamato a governarla dal 1091. I re d'Ungheria garantirono ampia autonomia e protezione dai nemici esterni (Sacro Romano Impero, Venezia, Bisanzio, più tardi Mongoli e Turchi).
Alcune città dalmate (eccetto la Repubblica di Ragusa) fecero parte dello Stato da Mar veneto dal 1409 al 1797 (pace di Campoformio). Dopo la breve dominazione francese, la Dalmazia nel 1816 divenne un paese della corona austriaca (Regno di Dalmazia). L'Istria costiera occidentale apparteneva sin dal Medioevo alla Repubblica di Venezia, mentre Pisino fu una contea in seno all'Arciducato d'Austria. In seguito al Congresso di Vienna (1815), l'Istria fece parte dell'Impero Asburgico, dal 1860 come Margraviato d'Istria in seno al Litorale austriaco. Al termine della prima guerra mondiale, con il Trattato di Versailles, la Croazia-Slavonia e la Dalmazia entrarono a far parte del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, successivamente denominato (1929) Regno di Jugoslavia, mentre l'Istria e la città di Fiume furono annesse al Regno d'Italia del quale fecero parte integrante fino al termine della seconda guerra mondiale. Nel 1939 la Croazia divenne un'entità autonoma (Banato di Croazia).
Al termine del conflitto nel 1945, il paese diventò membro della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (come Repubblica Popolare di Croazia, dal 1963 Repubblica Socialista di Croazia), sotto la presidenza del maresciallo Tito, che instaurò un governo socialista spesso in disaccordo con l'Unione Sovietica, tanto da attirare le deboli simpatie dell'Occidente, in netto contrasto con la politica sovietica. La maggior parte dell'Istria venne incorporata nella Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, e a sua volta spartita tra Slovenia e Croazia dopo la seconda guerra mondiale. Da ciò derivò l'esodo delle popolazioni italiane istriane, fiumane e dalmate. Il crollo dei regimi comunisti dell'Europa orientale provocò un indebolimento della Lega Comunista Jugoslava: nel partito vi furono disaccordi sulla linea di gestione della federazione fra le delegazioni croate e slovene che rivendicavano maggiore autonomia e quella serba, guidata da Slobodan Milošević, di orientamento contrario. I delegati croati e sloveni abbandonarono il XIV congresso del partito nel gennaio del 1990 e nel 1991 la Croazia si proclamò stato indipendente. Nonostante l'invito dei capi di Stato della CEE a non procedere ad un riconoscimento separato, l'Islanda, (per voce del suo ministro degli esteri Jón Baldvin Hannibalsson), seguita dalla Città del Vaticano, Austria e Germania procedettero ad un riconoscimento unilaterale. I paesi della CEE riconobbero la Croazia come uno Stato indipendente il 15 gennaio 1992 e il 22 maggio 1992 la Croazia divenne un membro dell'ONU. Seguì un duro conflitto con Serbia e Bosnia, che si concluse con gli Accordi di Dayton (1995). Oggi la Croazia è anche membro del Consiglio d'Europa e dell'Unione europea. Morfologia :
Il bassopiano pannonico la Croazia settentrionale comprende l'area tra il fiume Kupa e il confine con l'Ungheria, le pianure lungo i fiumi Sava e Kupa, le aree intorno alle città di Zagabria, Karlovac e Sisak che demograficamente ed economicamente rappresentano il centro della Croazia, l'area montuosa dello Zagorje e la regione di Međimurje nella parte nord-orientale del paese fra i fiumi Drava e Mur.
L'Istria, la penisola nella parte settentrionale del paese La Croazia possiede ben 1.185 isole, di cui solo 50 abitate. Il clima è continentale. Gastronomia: La cucina croata è molto variegata ed è proprio per questo conosciuta di più sotto le sue denominazioni regionali; l'Unione europea ha già riconosciuto e protetto alcuni prodotti tipici sotto la denominazione di prodotti ZOI e ZOZP croati. Le radici affondano nel periodo preslavo e la differenza nella scelta degli ingredienti e nelle preparazioni è molto accentuata, se si paragona la parte continentale con quella marittima. Per la cucina continentale, le basi sono state gettate dalla cucina preslava e dai contatti, molto più recenti, con cucine più conosciute e rinomate - quella ungherese, viennese e turca. Una delle preparazioni più originale è quella della carne di tìblizze del Međimurje, tipica dell'estremo Nord del paese. Le regioni della costa sono caratterizzate dagli influssi dei Greci, Romani, Illiri; poi dei Veneziani e più tardi anche dalle cucine italiana e francese. Alcuni tra i più famosi piatti tipici sono essenzialmente a base di pesce appena pescato e cotto, servito con contorno di bietola (blitva) o patate (krumpir). Allo stesso modo si servono i frutti di mare, come le vongole (mušule), gli scampi (škampi), le ostriche (kamenice) e i mitili (dagnje). Un antipasto estivo molto comune è la salata od hobotnice, un'insalata di pollo con patate, cipolline e polpo. Gli influssi della cucina italiana (e specificatamente di quella veneziana) sono presenti nei risotti (rižot), come lo crni rižot, il risotto al nero di seppia, o il rižot sa škampima, il risotto ai gamberetti. I dolci sono pochi, e il più comune è la palačinke (crepes), serviti con nocciole, marmellata o cioccolato. Nei dintorni di Ragusa si può assaporare la rožata, simile alla crême brulée, mentre sull'isola di Lissa il dolce tipico è la pogača, una focaccia sottile farcita. Sono noti in Croazia anche i ćevapčići. Idrografia: La gran parte dei fiumi della Croazia appartiene al bacino del Mar Nero (Danubio, Sava, Drava, Kupa e Una), ma un ridotto numero di fiumi sfocia nel Mare Adriatico (Zermagna, Cherca, Čikola, Cetina e Narenta). I fiumi nella parte settentrionale del paese hanno problemi di inquinamento, soprattutto la Sava nel tratto compreso tra Zagabria e Sisak.I fiumi più lunghi sono Sava (562 km) e Drava (505 km) che delimitano parte del confine tra Croazia e Bosnia-Erzegovina e Ungheria. Entrambi sfociano nel Danubio di cui la Sava è l'affluente principale, in ordine di apporto idrico mentre la Drava è il quarto. Il Danubio delimita il confine tra la Croazia e la provincia serba della Vojvodina. Il tratto croato del Danubio è lungo 188 km. L'alto corso del fiume Kupa (269 km) forma il confine naturale fra Croazia e Slovenia, sfocia nella Sava a Sisak. Altri fiumi sono il Korana, Krapina, Lonja, Mur e Vuka. I fiumi provenienti dalle Alpi Dinariche e che sfociano nell'Adriatico hanno un corso breve, fatta eccezione per il fiume Narenta. Le coste sono caratterizzate da una flora mediterranea mentre i rilievi sono coperti da fitte foreste di latifoglie e conifere. Etnie
Il paese è abitato in prevalenza da croati (89,63%) di religione cattolica. Fra le minoranze vi sono serbi (4,54%), bosgnacchi (0,5%), ungheresi (0.37%) e circa 20.000 italiani (ovvero lo 0,45% circa) sparsi tra Istria, Fiume, Dalmazia (Zara, Spalato), Slavonia (Požega) e Moslavina (Sisak), quello che è rimasto di una presenza italiana che prima dell'inizio della seconda guerra mondiale ammontava - nelle terre attualmente croate - a circa 300.000 persone. La popolazione serba, insediatasi in queste zone dal XVI secolo, in passato era composta per lo più da funzionari dell'Impero Austroungarico e costituiva una sorta di casta militare scarsamente integrata con il resto della popolazione. Con l'andare dei secoli la situazione cambiò e l'etnia serba si integrò con la popolazione croata. Alla fine della prima guerra mondiale si costituì il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni e le etnie convissero fra mille tensioni; ne è esempio l'omicidio di tre deputati croati in Parlamento nel 1928, episodio che causò l'abbandono permanente dell'aula da parte di tutti i deputati croati. La degenerazione nei rapporti culminò nelle stragi dei serbi durante la seconda guerra mondiale, quando lo stato indipendente della Croazia - capeggiato dal dittatore ustascia Ante Pavelić - perseguitò l'etnia serba. All'inizio delle guerre etniche degli anni Novanta dopo l'aggressione serba e montenegrina alla Croazia, la popolazione serba era concentrata nelle zone della Krajina e della Slavonia, e costituiva il 12% della popolazione complessiva della Croazia. I serbi della Krajina si autoproclamarono indipendenti dalla Croazia, affermando di voler esercitare gli stessi diritti all'autodeterminazione che avevano portato la Croazia a dichiarare la propria indipendenza. Dopo la riconquista della Krajina (con l'Operazione Tempesta), circa 400.000 serbi fuggirono, incalzati dalle truppe croate. Ci furono numerose stragi di popolazioni civili perpetrate dall'esercito croato. Negli ultimi anni il governo croato, sollecitato dall'Unione europea, ha attuato alcune azioni volte a non ostacolare il rientro dei serbi fuggiti dalla Croazia. Una parte della popolazione serba è effettivamente ritornata.[12][13]; la percentuale dei serbi in Croazia risulta ancor oggi diminuita di quasi due terzi. In Bosnia-Erzegovina vivono circa 700.000 croati, che sono una delle tre comunità etniche principali e costituenti questa nazione. Clima :Si distinguono quattro aree climatiche: pianure interne, con clima semi-continentale caratterizzato da estati secche ed abbastanza calde (medie di luglio attorno ai +22/+23 °C) ma con forti contrasti (possono esserci molti giorni di fila con massime intorno ai 35° ed afa e, per contro, periodi molto freschi caratterizzati da forte maltempo) ed inverni freddi (0/+1 °C di media in gennaio) con cieli spesso coperti e nebulosità diffusa e frequente, nevicate non infrequenti ma raramente intense e persistenza del manto nevoso al suolo abbastanza prolungata (specie nelle zone nord-orientali). Il 23% del fondo della Croazia è coperto da foreste. La più grande varietà di piante si trova nelle montagne del Velebit. Qui si verificano più di 2700 diversi tipi di piante. La stella alpina a rischio di estinzione può ancora essere ammirata lì. Lupi e orsi appaiono ancora nella Croazia centrale. Le isole sono spesso calve e sterili sul lato della terraferma, ma dall'altra parte troverete spesso gemme reali, molto fertili e verdi, con molte baie e insenature con piccole spiagge sabbiose e bellissimi ancoraggi. La Croazia ha anche i suoi 8 parchi naturali: Isole Brioni : sito web Isole Brioni (Brijuni) formano un Parco nazionale e si trovano nel Mare Adriatico di fronte alla penisola Istriana in Croazia. Sull'isola non sono ammessi né cani né biciclette. Cenni geografici Flora e fauna del Parco nazionale di Brioni Sulla punta Gromača dell'isola Maggiore si estende su 7 ettari la riserva ornitologica di Valdaura. La riserva ha 3 laghetti, nacque sui resti delle saline medievali Valdaura, e oggi ospita diverse specie di uccelli locali e migratori. Tra i volatili è possibile vedere i gabbiani, le rondini di mare, il raro Phalcocorax aristotelis, la canapiglie, i mestoloni, l'oca selvatica canadese, le cicogne nere e l'airone cenerino. Gli altri animali che popolano le isole sono la lepre, il cervo pomellato, il daino, il muflone. Sull'isola Maggiore è stato allestito (nel 1978) anche un parco-safari di 9 ettari che ospita elefanti, lama, zebre, antilopi e altri animali. All'interno del parco si trova anche l'Etno-park dedicato agli animali tipici dell'Istria come il bue, la pecora, l'asino e la capra. Il parco protetto logicamente è esteso anche al mare, dove possiamo trovare la Pinna nobilis, i datteri (Lithophaga lithophaga), l'alga marrone (Phacus), le spugne, i ricci, varie specie di pesci, le tartarughe e occasionalmente anche i delfini. Quando andare Cenni storici I Laghi di Plitvice: sito web (in croato Plitvička Jezera) formano un parco nazionale della Croazia.
Gornja jezera: Prošćansko jezero, Ciginovac, Okrugljak, Batinovac, Veliko jezero, Malo jezero, Vir, Galovac, Milino jezero, Gradinsko jezero, Burgeti e Kozjak (il lago maggiore del parco che tocca la profondità di 47 m). Ha ampie foreste, con una vegetazione mista tra alpina e mediterranea, e una notevole varietà di piante grazie ai diversi microclimi, diversi tipi di suolo e diverse altitudini. Quando andare
Già nel XVII secolo il parco viene segnalato nei primi disegni cartografici, mentre nella seconda metà del XVIII secolo se ne parla in alcuni scritti. I laghi divennero un'attrazione turistica già alla fine dell'Ottocento. Il primo hotel venne aperto nel 1896 e già dal 1893 c'era una commissione per la tutela dell'area, una sorta di predecessore dell'attuale ente di gestione del parco. Nel 1949 il governo comunista dell'allora Jugoslavia creò il primo parco nazionale croato che nel 1979 divenne parte dei beni protetti dall'UNESCO per la straordinaria bellezza naturale e la naturale produzione di torba attraverso processi chimici e biologici. Il parco divenne presto la più importante attrazione turistica della Jugoslavia. Tuttavia nel marzo del 1991 divenne anche teatro del primo scontro armato con vittime della Guerra d'Indipendenza Croata. Il parco fu tenuto dalle forze serbe durante il conflitto subendo diversi danni, con hotel e altre strutture usate come baracche. Fu teatro di scontri con numerose vittime anche civili. Nel 1995 venne preso dall'esercito croato durante l'operazione che di fatto sancì la fine della guerra. La guerra spinse l'UNESCO ad aggiungere il parco alla lista dei beni in pericolo. Data la sua importanza economica il governo croato decise di dare priorità alla bonifica dell'area dalle mine tanto che nel 1998 l'UNESCO dichiarò il parco libero da mine e lo tolse dall'elenco dei beni in pericolo. Tuttavia è bene ricordare che nella zona attorno a Plitvice ci sono ancora aree in cui la bonifica delle mine non è stata completata. Il Parco nazionale della Krka: sitoweb (Nacionalni Park Krka) è un parco nazionale della regione di Sebenico in Croazia.
Flora e fauna Cenni storici Isole Kornati: sitoweb LA POLINESIA DELL'ADRIATICO
Risnjak Parco Nazionale: sitoweb Il Parco Naturale del Monte Risnjak si trova alle spalle del tratto di costa che va da Kraljevica a Senj, a 15 km dal mare e ha una superficie di 6350 ettari. Come si raggiunge il Parco Nazionale Risnjak: Paklenica :sitoweb
Insola Mljet: sitoweb l parco nazionale Mljet è stato proclamato nel 1960 e comprende la parte occidentale dell'isola. L'isola è stata proclamata il parco nazionale prima di tutto grazie alla sua eccezionale sinuosità della costa e alla ricca vegetazione cioè boscosità. Nella parte sud dell'isola il mare si insinua usando gli stretti e crea un lago grande e un lago piccolo i quali, anche se sono salati, si considerano laghi. Sono ricchi delle diverse conchiglie (mitili, pinne, specie di mollusco bivale marino e ostriche) e plancton di questi laghi è stato oggetto di più ricerche scientifiche. Nella parte sud del lago grande si trova l'isoletta Santa Maria con antico monastero benedettino e la chiesa dal 12. secolo. L'edificio del monastero di oggi è la costruzione rinascimentale a due piani. Nella parte sud-est si trova la torre di difesa e tutte le costruzioni dell'isola (includendo la chiesa) formano un complesso di difesa. Oggi, nella struttura del monastero esiste anche il ristorante che vi raccomandiamo a visitare. La vegetazione dell'isola, in particolare quella del parco nazionale è molto ricca. Per questa ragione, l'isola di Meleda è conosciuta come «isola verde». Il bosco del pino alpino intorno al lago è considerato di essere il più bello e il più conservato del Mediterraneo. Fino a quando sull'isola abita mungos, la piccola bestia che distrugge i serpenti, sull'isola non ci sono più i serpenti velenosi ma non c'è nemmeno molta selvaggina. Fra diversa e ricca fauna della zona litorale, spicca foca monaca (Monachus albiventer). Questo mammifero protetto è uno delle rari foche dell'Adriatico. E' possibile visitare il parco nazionale Mljet anche con la nave da Dubrovnik e con molti navi turistici che partono da Korcula, Hvar, Brac, Makarska e Peljesac e che di solito si accostano al porto Pomena. I visitatori possono godere il mare e il sole e camminare intorno al lago fino alla cima Montokuc dove possono godere il bellissimo panorama sull'intero parco nazionale. Il prezzo del biglietto è 90-100 kn.
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